Il simbolismo

Publié le par Marie St Clair

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La conoscenza o l'intelligenza del divino non basta a collegare a Dio i fedeli, se no, i filosofi, con le loro speculazioni realizzerebbero l'Unione con i Dei.

 È l'esecuzione perfetta, e superiore all'intelligenza, di atti ineffabili, è la forza inspiegabili dei simboli che darà l'intelligenza delle cose divine.„ Giamblico, "De Mysteris"

 

Il simbolo non è un'immagine inerte ma un mezzo per leggere il  mondo, quando opera nel suo senso etimologico (sun-ballein) “di gettare un ponte”, ogni cultura avendo tendenza a metterlo nel quadro dei suoi riferimenti.

Il simbolo traduce in modo funzionale un insegnamento esoterico che per definizione non è fisso, che rimane sempre da definire, da ridefinire e che ciascuno dovrà mettere in scena ed impastare della sua carne. Il simbolo non significa nulla, evoca, portatore  di un senso che supera i limiti dell'intendimento umano, il limite della sua forma…

Velo oscuro, tira la sua quintessenza degli enigmi che genera e propone alla nostra perspicacia. Ben integrato il simbolo diventa una potenza creatrice, una via per entrare in contatto intimo con l'essenziale che è in noi. Il simbolo è strettamente legato ad un modo di pensiero analogico che utilizza la via cardiaca, egli non rivela nulla, è una chiave, che apre la porta delle reti inestricabili che solcano le nostre strade intime, e traccia la realtà misteriosa che  nutriamo con le nostre sostanze. Schwaller di Lubicz diceva che definire un simbolo è ucciderlo. Jung pensava che i simboli fossero prodotti naturali e spontanei dell'inconscio collettivo.

          Il simbolo non è un dogma e non lo sarà mai, apre le porte di una percezione illimitata basata su un'interrogazione instancabile, cosa che ne fa il mezzo perfetto della via spirituale. Ma deformati dai nostri studi che si accontentano di suscitare l'intelletto, cerchiamo di spiegarlo in modo razionale;  non penetriamo mai in un simbolo, ci accontentiamo di farne il giro provando a dissecarlo da buoni analisti, fieri di fissare le nostre conoscenze.

 

   I testi sacri, come i miti, si esprimono con il simbolo e quest'ultimo riempie il suo ruolo quando le parole o l'immagine permettono il passaggio del nostro cuore verso la contemplazione del mistero divino, verso l'unione mistica, la camera nuziale nella quale l'umano ed il divino sono Uno. Quando un simbolo non opera più in questo senso, sono i cambiamenti intervenuti nel nostro mondo umano che ne sono la causa. Questi sono l'espressione della maturazione progressiva e lenta del nostro cuore e della nostra apertura di coscienza. Da secoli, il dogma ha cercato di solidificare i simboli, che per definizione, si comprendono a vari livelli, e la loro ricchezza viene precisamente da questa pluralità.

 

.  Nella Cabala, come dagli Egiziani, è detto che in un testo  ci sono tre livelli. di comprensione del simbolo

1°, il senso letterale,

2°, il senso simbolico o allegorico,

3°, il senso occulto riservato agli iniziati

Un triangolo, ad esempio, non ha lo stesso valore per il matematico e per il mistico. Per quest'ultimo, , che si situa su un piano metafisico, rappresenta la Trinità o la perfezione completata, mentre, per l'altro è principalmente una base d'analisi in previsione di ricerche, di deduzioni o di conclusioni che si potrebbe qualificare come concrete.

 

« Un'idea è falsa dal momento in cui ce ne accontentiamo» diceva  Alain. Un simbolo congelato in un solo significato perde la sua utilità che è di collegare l'Eternità al tempo. Quando diventa troppo vecchio nella sua relazione al tempo, dovrebbe poter, come la fenice, rinascere dalle sue ceneri, essendo insieme lo stesso, ma diverso nella forma, che ne è rinnovata.

 

Ritroveremo lo stupore nella lettura dei testi sacri il giorno in cui troveremo la chiave della lingua simbolica; questa chiave è là nascosta in fondo a ciascuno di noi, velata dalla nostra istruzione troppo razionale, ma non basta essere destato per penetrare dietro la lettera o l'immagine, occorre mantenere questo risveglio che è costruttivo soltanto se dura. È perché il risveglio è isempre à l’erts che l'uomo ed il mondo evolvono. Newton si è chiesto PERCHÉ?

      Cerchiamo di essere un vivo punto interrogativo, e ci meraviglieremo.

Per  chi ha già potuto penetrare dietro nella lettera o l'immagine, il problema non si pone. Ma chi tenta il grande salto, la lettera o l'immagine dovrebbe potere invitarla, attirarla, condurla.

Ma appena l'occultista spera e cerca di formulare le sue conoscenze per comunicarli agli altri, è confrontato al fatto che ciò che sa delle forme più alte dell'Essere è ottenuto da un procedimento diverso dal "Pensiero", procedimento sottile che comincia solamente là dove la" Ragione"cessa di agire...questa conoscenza è ineffabile. E tutto dire la difficoltà di trasmettere questa" Conoscenza." Bisogna sapere che è solamente in questa regione dello “Spirito" che supera di gran lunga il" Pensiero", che la forma superiore delle Idee trascendentali è compresa" e" conosciuta." Sappiate ancora che solo chi può abbordare questa regione, può comunicare l’idea nella sua essenza originale. È la ragione principale per la quale gli occultisti utilizzano il linguaggio dei simboli, dell'allegoria, della mitologia, dei mandala, eccetera...invece di un'ammassò di parole come  fanno i filosofi.

Nella tradizione, il simbolismo ha lo scopo essenziale di trasmettere, sotto una forma semplice, una conoscenza precisa, mira a sintetizzare i principi fondamentali, non per dissimularli ma per perpetuarli e suggerire, al contrario, il significato a chi li studia. Si trova il simbolismo ovunque ed in tutti gli aspetti della vita e del pensiero umano. Se osservate attorno a voi, la vostra esistenza, vi sentirete molto più interessati dal simbolismo che non lo avevate mai supposto, ed i nostri sogni simbolici sono generalmente molto rivelatori di uno stato del nostro subconscio, solo che non vogliamo sempre riconoscerli. Inoltre, occorre notarli, meditarli e se una diga in noi,  ci impedisce di tradurli, lasciamole dormire, l'avanzamento del pensiero sarà realizzato e si realizzerà.

I miti sono, sul piano collettivo, ciò che sono i sogni per una persona.

Ma per molte persone, la rottura quasi radicale con i simboli, riti, miti e sogni diventa realmente destabilizzante, e può portare anche a gravi forme di squilibri anche mentali..


La riscoperta di questo linguaggio è una delle chiavi per ricondurre l’umanità al suo centro.  “L’Arte è la via più  corta da un uomo all’altro”,   perché l’arte è essenzialmente simbolico, attraverso la materia, i colori, le forme., e-voca, suggerisce, conduce, senza dogma.

  Cruz Temple

 

Publié dans La Tradizione

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