L'anima e la Vita (3)

Publié le par Marie de St Clair

l'anima e la vita (3)

La vita non è un processo tecnico di compimento, non ha una  via speciale per raggiungere una perfezione. Cosi, è con l'esame, l'analisi, l'assimilazione, con la considerazione attenta di ogni piccolo avvenimento giornaliero che ci perfezioneremo. L'insegnamento della vita è in tutto ed in tutti. Lo scopo di ciascuno è di svegliare la conoscenza. È il messaggio di tutti. Non si può compiere niente col timore, ma solo con l'affetto vero e con l'amore. È quest’amore che si deve sforzarsi di raggiungere sempre col combattimento... con la lotta costante contro i nostri sentimenti brutti. Possiamo attraversare delle grandi tempeste, dei periodi di dubbio ma poi ritornare noi stessi alla calma. Guardiamoci sempre dalle piccolezze, dalla mediocrità, dalle piccole cadute che soffocano spirito ed emozione ma cerchiamo una piena comprensione dell'eterna verità.

Il Sé è l'origine d’ogni cosa, da cui ogni trasformazione procede e da cui ogni cosa dipende al di là d’ogni legge. L'armonia del Sé è Verità, l'equilibrio del Sé è creazione. Bisogna sciogliere queste due tendenze: quella dello spirito pensiero e quella dell'emozione amore. Lo spirito ed il cuore sono una stessa sostanza. Sono equilibrio ed amore. L'amore è la più grande forza che ci dà un potere illimitato.

Per realizzarsi, l'essere deve essere internamente silenzioso affinché la sua presa di coscienza sia profonda. Conoscerà così ciò che pensa, vedrà diversamente i avvenimenti, i suoi desideri o ciò che ama. Non deve parlare della sua forza, della profondità della sua inspirazione, della nobiltà dei suoi sentimenti e della luce che è nel suo cuore. È ciò che  emanerà da lui nel quotidiano che sveglierà gli esseri più sicuramente che le prediche. Le sue iniziazioni devono sempre restare personali e silenziose. Ma saprà che ha raggiunto l'iniziazione della vita spirituale e della vita totale.

Dovremmo agire così in Masseria ma confesso che l'applicazione è molto difficile. Ciascuno ha le sue occupazioni molto assorbenti trascinando spesso stanchezza e si preferisce  rilassarsi e  coricarsi presto piuttosto che riflettere.

Tuttavia, entrare in Masseria è un impegno verso sé stesso e verso la comunità.

C'occorre realizzare veramente ciò che è una Masseria. Secondo i loro atteggiamenti, troppi fratelli considerano che la Masseria è un luogo d’incontri molto distanziati, piacevoli penso, se no non verrebbero. Che durante questi incontri si sia attento non ne nego, ma ciò non basta. Non siamo un club, ma un Tempio del pensiero che dovrebbe permettere di lavorare su di noi stessi, di perfezionarci e di cercare di conoscersi meglio tra fratelli. Sono sicura che alcuni di voi ignorano anche l'attività professionale dell'altro. Perché non dedicare alcune domeniche a riunirvi per piccoli gruppi per conoscervi meglio e discutere su diversi lavori? Perché non venire qui per chiedermi delle spiegazioni su ciò che vi può sembrare oscuro? Infine, ci sono mille modi per integrare la Masseria nella vostra vita... Dobbiamo essere una fraternità che si restringe in vista dei avvenimenti futuri. Dobbiamo considerarci tutti implicati allo stesso modo. C'è il lato materiale ; saremo chiamati forse ad aiutare in modi molto diversi, a fare dei sacrifici più o meno piacevoli ed a non perdere di vista il lato esoterico della nostra missione. Se non  incorporate la Masseria nella vostra vita, come intendete avere in quel momento degli atti validi?

Ritornate in voi stessi. Non prendete queste riflessioni come una lezione. Non ci sono lezioni a dare. Ciascuno è libero di provare ciò che è ma siate allora fermi con voi stessi e sappiate ciò che siete: un essere chi vive superficialmente la Masseria o quello che vuole essere il profondo silenzio che porterà il conforto nell'esistenza degli altri?

Gabriella - Novembre 1982

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