La prova

Publié le par Marie St Clair

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La prova è una parola femminile derivata dal verbo "Esproyer" utilizzato in lingua romanza fin da 1080. Il suo senso  era allora: fare dei pericoli, far subire delle disgrazie, della sofferenza a qualcuno di modo che il coraggio, la resistenza di quello che è sottomesso a queste azioni sia giudicata di fronte ad un'autorità, per esempio Dio, gli uomini, un etnia, una società organizzata, una persona,. Il senso della prova è esteso a ciò che permette di giudicare il valore di un'idea, la qualità intellettuale o morale di un'opera, di una persona in un contesto determinato. La prova è infine anche l'operazione tramitte la quale si giudica le qualità, il valore di una cosa materiale per tentativo, esperienza, eccetera...  

Se apriamo la Bibbia, vediamo un lungo seguito di prove: dalla ribellione di Abramo contro suo padre e del suo esilio, dal sacrificio che Yahvé chiede ad Abramo per la circoncisione, dalla prova di Sarah che vede  la sua domestica  incinta dal suo marito  mentre lei stesso è sterile, dalla gravidanza di Sarah ad un'età molto avanzata, dal nuovo sacrificio che Yahvé chiede ad Abramo con l'immolazione di Isaco(la prova di Abramo essendo di provare il suo amore e la sua fiducia in Dio, Dio  mostrandoche  mentre ci rimettiamo completamente tra le sue Mani, non avremo mai a soffrirne, ciò che raggiunge la parola del Cristo,: Cercate prima il suo Regno e la sua giustizia e tutto ciò vi sarà dato in più ", Felici i cuori puri, perché vedranno Dio... ". Poi dalle tribolazioni degli ebrei, dalla prima distruzione alla seconda distruzione del tempio e di secoli di schiavitù e di oppressione.  

Inutile dimostrare quanto la vita del Cristo fu solamente un lungo calvario e l'incomprensione e la violenza che incontrò  furono  solamente la misura della luce che portava. La prova degli apostoli non fu quella della fiducia e della fede? Posso citare solamente Gesù stesso che dice a Tomas, lo scettico,:  

perché mi vedi, credi. Felici quelli che non hanno visto e che hanno creduto ".  

Prove inviate, imposte da Dio.... non  repertorio qui le prove, non è il proposito del resto e sarebbe lungo e fastidioso, ma ci sono sicuramente diversi tipi di prove e differenti ragioni alla loro imposizione. Certe sono il risultato di errori passati, bisogna dunque pagare un debito , secondo la legge del karma e delle vite dure e faticose sono destinate a riscattare i nostri errori. È evidente che più un individuo è cosciente ed evoluto quando commette questo errore, più il riscatto sarà lungo e difficile. Altre vite non sono sicuramente là per riscattare degli errori ma per far avanzare sulla strada. Le prove imposte in questo caso ci obbligano ad uscire dal nostro "Io" egocentrico, orgoglioso, geloso, rivendicatore per essere in armonia con un equilibrio cosmico che ci farà capire meglio il mondo fisico ma soprattutto il mondo spirituale, lo scopo essendo di liberarsi dalla materia per vibrare all'unisono col Grande Tutto.  

Queste prove servono dunque ad inalzarci , a farci vivere e comprendere la sofferenza affinché possiamo compatire veramente alla sofferenza altrui e possiamo essere così più in grado di alleggerire e di guidare i nostri fratelli gli uomini verso ciò che potremmo chiamare la luce ".  

Prove imposte da Dio e prove imposte dagli uomini a causa della differenza e noi arriviamo ad un punto chiave: "essere differente ", queste parole in se stesso sono una prova. Prima, perché essendo differente, si ha spesso un sentimento di incomprensione e di solitudine per l'isolamento che ciò comporta ma anche perché gli altri non sopportano l'anormalità"; bisogna conformarsi in qualche modo allo stampo della nostra educazione, poi del nostro ambiente e finalmente della società. Chiunque esca da questa conchiglia può essere tassato molto rapidamente di matto o di reietto. Questo è vero per ogni minoranza che sia religiosa, politica, razziale, ( per il colore della pelle, o sessuale, l'omosessualità, per esempio). conduce all'intolleranza, all'ingiustizia ed alla violenza, non posso trattenermi dal citare questa frase di Assinov: la violenza è l'ultimo rifugio dell'incompetenza ") da quelli che condannano, che siano romani, cattolici fanatici - la religione ha del resto spesso servito a coprire delle cause economiche che sia Filippo il   Bello versoi Templari, il Paese di Oïl contro il Paese di Oc nel massacro dei Catari, il pignoramento dei beni degli ebraici sotto l'inquisizione, o nazisti (il nazismo era, dopo tutto, in partenza un modo come un'altro di  estrarre la Germania dal suo marasma economico).   

Può condurre gli oppressi ad una prova molto terribile, quella dell'amarezza e del rancore, senza nessuno rispetto o preoccupazione per le pene e le disgrazie  altrui.  

Lo scopo della prova è di ingrandirci e di farci evolversi. Certi hanno scelto, ma ahimè ben spesso il velo dell'oblio è caduto, una via difficile ma veloce, a questi , siccome è dato molto, sarà chiesto molto ed occorrerà ancora e sempre provarli col passare dei loro tormenti e delle loro pene. Altri hanno scelto una strada più lunga ma  più facile, sono quelli che dobbiamo proteggere per il fatto della loro non-resistenza alla difficoltà: appartiene ai deboli di avere solamente dei problemi ed ai forti solo delle soluzioni.... La strada della conoscenza è una strada ardua. Pensiamo al romanzo del Graal che simboleggia così perfettamente questa strada ed a tutti i riti iniziatici e segreti che ci mostrano attraverso cosa  bisognerà passare.  

Ovunque ci giriamo, vediamo che quell'o quelli che sono scelti "o" eletti - secondo i criteri che appartengono solamente a Dio e di cui non possiamo giudicare - hanno  una via estremamente difficile e che spesso appena escono da una difficoltà ne  incontrano  rapidamente un'altra: la vita per essi è solamente una vasta forgia dove hanno l'impressione di essere un metallo stritolato, poi laminato per arrivare alla più grande purezza. La ricompensa, benespesso, non la vedono, raccolgono solamente una pesante responsabilità ed un pesante carico dove non hanno più né il diritto di arretrare né quello di sbagliarsi.  

La nostra prova a noi, égrégore massenie, è quella di accettarci gli uni gli altri come stiamo sapendo che una sola cosa importa: quella di restare uniti, di fare fronte qualsiasi cosa succede, di sapere che non uno di noi è superiore o inferiore all'altro, che ogni compito assegnato a ciascuno è importante, che esistiamo solamente in quanto unità e non in quanto individui separati e che c'occorre trasmettere, aiutare e soprattutto Amare e comprendere senza giudizio e senza critica.  

Accettare l'avvenimento qualsiasi sia e qualsiasi sia suo orrore. La nostra più grande forza risiede nella nostra unione e nello scopo che dobbiamo raggiungere. L'uomo è il giardiniere della sua anima ma noi stessi siamo i giardinieri della nostra fraternità"... la Nostra prova è di restare nell'asse e di avvertirci gli uni e gli altri se un giorno sentiamo una deviazione, senza violenza e senza aggressività, ma in piena fraternità.  

Niente di esterno ci potrà  mai più farci cadere se nei momenti in cui tutto sembra vacillare, sappiamo che non siamo soli e che attorno siamo sostenuti e incoraggiati. Non avremo allora superato la nostra prova individuale per Servire e non più servirsi?  

Ed nel più profondo di noi, potremo allora dire: Non Nobis Domine... ". 
Dominique P

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gli argomenti trattati sono di una grande spiritualita