I TEMPLARI E L' ESOTERISMO IN MASSERIA (2)

Publié le par Marie de St Clair

 brano del libro di Gabriella: "dai templari alle Masserie dello St Graal.... 

... E poi, fu l'arresto brutale dei Templari.. 

Il giovane Templare provenzale è venuto  rifugiarsi da Jean di Rampillon che lo considerava come suo figlio spirituale. Erano tutti due sconvolti per le dure prove che subivano i Templari, e hanno assistito, impotenti, ai processi ed alla soppressione dell'ordine. 

Allo stesso momento, i compagni costruttori muratori sinceri ", hanno dovuto anche  subire molte delusioni. Il re ha ritirato loro poco a poco le loro franchezze. Ci sono stati degli arresti arbitrari. Si uccideva dei compagni su denunce calunniose. Ricordatevi che cosi il nostro antenato comune si è esiliato, prima in Spagna, poi in Portogallo. Jean di Rampillon ha voluto venire in aiuto a questi cacciati. Ha voluto anche che lo spirito e la tradizione del Tempio non si perdano. Aiutato da suo figlio spirituale, ha deciso di creare un Ordine  che riunirebbe  persone che si considererebbero come fratelli, senza distinzione di confessione o di razza, senza titoli di nobiltà obbligatoria, avendo lo stesso ideale e lo stesso scopo. 

In accordo con gli insegnamenti ricevuti in Oriente, ha deciso che l'ordine avrebbe tra i suoi membri dei cabalisti e degli alchimisti. Sceglie ventiquattro persone sicure avendo ricevuto un'iniziazione del secondo grado che si avviavano ad assecondarlo nel suo compito. Aiuterebbero i scorragiati a non abbandonarsi ed a ricercare la via della conoscenza. Sarebbe per ciascuno un questua ", ed è in questo spirito che ha chiamato la Masseria Masseria del Santo-graal ". 

Una Masseria è, difatti, un gruppo, una loggia, o ancora un kahaba ", termine ebreo significante un luogo non consacrato nel quale il culto poteva essere praticato. Il Santo-graal è talmente meraviglioso ed importante che preferisco parlarvene a lungo un'altra volta.  All'origine, erano ventisei membri: ventiquattro fratelli, il fondatore e suo figlio spirituale. 

Non è un caso che Jean di Rampillon avesse scelto il numero ventisei. È il risultato di un calcolo cabalistico che vi spiegherò più tardi. 

Erano dieci "sedentari" vivente nei luoghi non lontani della Masseria; dieci altri stabiliti più lontano, o addirittura all'estero; i sei ultimi erano degli occultisti e degli alchimisti. 

La Masseria era abitata continuamente da un uomo saggio il cui genere di vita non doveva attirare l'attenzione. L'ordine della Masseria era, difatti, un Ordine segreto. Era una necessità, perché l'ideale del Massenie era su molti punti in disaccordo con quelli della chiesa cattolica romana o della classe dirigente. 

Alle riunioni della Masseria, i fratelli che venivano dall'esterno portavano delle notizie degli anziani Templari, e riferivano gli avvenimenti importanti sopraggiunti nel mondo. 

Vi espongo gli scopi e la regola della Masseria.  La Masseria si era fissato come scopi di operare sui tre piani: umano, materiale e spirituale. 

I fratelli della Masseria dovevano: 

1° Salvaguardare lo spirito del Tempio, la Tradizione. 

2° Essere tollerante prima di ogni cosa; ammettere che certi esseri sono "differenti" di voi, non per questo sono meno i vostri fratelli in umanità. 

3° Sviluppare l'amore del prossimo ed avere lo spirito di servizio. 

4° Imparare a dominarsi ed a perfezionarsi. 

5° Stimare un essere per il suo valore profondo, senza considerazione di contigenze materiali. 

6° Far nascere in ciascuno la presa di coscienza. 

7° Aprire la strada della conoscenza a quelli che lo desiderano, e portarli all'iniziazione. 

C'erano tre gradi e, per raggiungerli, c'erano tre gradi d'istruzione. 

Il primo grado consisteva nell'istruire "l'apprendista" nel suo mestiere manuale o intellettuale, ed ad insegnargli le leggi occulte minori, leggi che interessano i "piccoli misteri" della natura. 

Alla fine di un anno, se l'alunno aveva il desiderio di proseguire i suoi studi occulti, e se il magister della Masseria pensava che lo poteva, aveva la possibilità di continuare per arrivare al secondo grado. Ma l'alunno era avvertito del pericolo in cui suo spirito poteva incorrere. 

Gli si chiedeva di impegnarsi al segreto. Un'indiscrezione da parte sua provocherebbe la sua esclusione dell'ordine. Questa volta, il tempo di studi era molto variabile. Ciò dipendeva dal risveglio del candidato. 

Il terzo grado non era accessibile a tutti. Occorreva che l'adepto si fosse liberato dalla debolezza; che avesse appreso a dominare il dolore ed il dispiacere; che avesse sempre superato la limitazione del suo mentale troppo nervoso; che avesse realizzato che le idee e le azioni sono niente  se non sono riempite dal soffio di Dio. Occorreva che avesse trasformato suo "io" interiore,  ritrovato la sua armonia, che  fosse diventato capace di ricevere occultamente per trasmettere. 

  Ma, come arrivarci, domanda Alfonso molto inquieto dalla strada da percorrere, e come sapere se si è arrivato? 

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