il mistero di Natale

Publié le par Marie St Clair

Scritto da parte di un'amica troppo rapidamente scomparsa…. 

Anna Shekina, il mistero di Natale

Dalla natività all'ascensione: l'epopea alchemica del Cristo                                                            

La notte di Natale ha un senso cosmico, simbolico ed alchemico.

Due mille anni fa, questa nascita nella grotta realizzava lo scopo del destino dell'uomo. Nel momento in cui Gesù nasce, si segna sulla terra, in Israele, la possibilità di ricevere la Pietra filosofale. Affinché sia manifestata sulla terra degli uomini l'epopea alchemica, perché il sangue-Luce inzuppi la terra e realizzi il ponte di luce, occorreva che fosse nella grotta, cioè nelle profondità, nel compost, nel cuore della notte, che emergesse il Salvatore. E questo momento segnava già l'uscita dalla tomba, che la Resurrezione e l'ascensione dovevano manifestare.

Nella notte sacra di Natale, Maria è la vergine nera, ed attorno a loro il bue e l'asino rappresentano l’essere animale che la grazia dello spirito non ha ancora toccato.

Ma occorre comprendere che era Gesù, egli è l'avatar, perché non appartiene alla terra. Esistono residenze, piani, dove gli esseri sono fiamme, i signori del fuoco. Non hanno né corpo terrestre, né corpi gloriosi, né anima unica. Sono oltre la vostra comprensione. Sono la forza del Cristo, il verbo in azione.

Ed è questa forza, un essere di fiamma che, la notte di Natale, è venuto sulla terra, per amore, per salvare gli uomini e, nella sua purezza immacolata e solare,  aprire la porta del cielo. Gesù ha dunque rivestito un corpo ed un ‘anima della terra per ricevere il Cristo dinamizzato dal verbo.

Ed ecco che sopra la grotta si accende la stella che indica che al seno anche della torba è appena emerso la Pietra filosofale. Per accentuare meglio il simbolismo di questa notte, i tre re-magi, i tre piani dell'opera alchemica - nero, bianco e porpora - portano la loro sottomissione e proclamano che il bambino nato nella grotta ha sottomesso i tre piani, e che è emersa la  Pietra filosofale che porta la promessa della trasformazione della torba in oro. I cieli si aprono, la terra si collega al sole.

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In seguito, è il velo. La Pietra filosofale si copre di un corpo di carne per compiere il processo alchemico che, solo, permette all'uomo di raggiungere la sua eternità.

La vita di Gesù il Cristo è simbolica, ed ogni fase del suo progresso è alchemica. Ma la promessa è venuta da parte del bambino dalla grotta. Gesù, con l'ascensione, sfugge al piano terrestre pur mostrando il suo divenire e la sua realtà all'uomo, ma il bambino della grotta ha potuto essere adorato dai pastori, cioè dagli eletti che hanno coscienza che il gregge deve essere riportata al padre.

Tutta l'opera di Gesù ha sensi soltanto se si capisce che questa fiamma, questa Pietra filosofale venuta sulla terra prende il corpo di Adamo, il corpo della caduta e un’anima terrestre, che vela l'oro  abbagliante da cui è costituito e mostra all'umanità, per simbolo, l'epopea del corpo adamico, separato dal creatore, per trovare il suo corpo d'eternità, che è il corpo unico e celeste di tutto il Creato. Il corpo di Cristo porta e bagna tutti gli universi.

Con la creazione della molteplicità, il Creato conosce la dualità, la separazione del recipiente e del contenuto. Tutta l'alchemia del periplo della creazione consiste nel rifare la strada verso l'Unità, trovare la vita célestielle che è la vita nella sua essenza, nel corpo unico di Cristo.

La Croce, è il sacrificio del corpo adamico, cioè del corpo égoïsta della separazione, della molteplicità, dell'individualità. L'ego deve morire, cioè cancellarsi, perché emerga il corpo di resurrezione, il corpo che trionfa sulla morte, poiché è collegato all'eternità dell'unità. La Resurrezione mostra il momento preciso, nell'alchemia della trasformazione, in cui, con il sacrificio del corpo individuale, può sorgere il corpo di gloria. Due mille anni fa, il corpo di resurrezione partecipa un breve momento al piano dell'umanità. Si offre agli occhi meravigliati di Maria-Maddalena. Prova che la morte è superata. L'ego, l'individualità, la separazione, la molteplicità delle forme è soltanto aspetto!

Ma risuona immediatamente questa frase: “Non  toccarmi, poiché non sono ancora tornato a mio padre.„ Nell'era dei pesci, la Pietra filosofale non poteva ancora trasformare l'umanità, ma soltanto mostrarle l'esempio. Gesù segnava così questa possibilità, ancorata  da questo momento nel compost terrestre. Ha superato, con la resurrezione, quest'appannaggio della materia che vive soltanto con l'individualità.

Gesù il Cristo collega la terra ed il cielo. Il bambino nella grotta era la Pietra filosofale venuta dalla grazia divina. Ma dopo il periplo alchemico, Gesu ridiventa Pietra filosofale della dimensione dello spazio e del tempo. L'uomo che aveva accettato di essere diventa l'uomo-Cristo, figlio unico del padre. Il divenire di tutto ciò che è, è di raggiungere questa realtà suprema.

Ogni evento della vita di Gesù, come simbolo, ha un senso tanto più vasto in quanto si arriva a capire che ha mostrato all'umanità il cammino inevitabile del ritorno alla fonte suprema, e le tappe alchemiche che nessuno  può evitare. Il corpo égoïco dove appare tutta l'eredità fisica e psichica dell'uomo della caduta deve morire e, con lui, l'idea-forza della separazione. Occorre trovare la coscienza della vita unica, l'unione del macrocosmo e del microcosmo. Occorre ristabilire il ponte di luce che promette la trasformazione dell'umanità. Nessuno può sfuggire a questa legge assoluta.

L'ascensione di Gesù ha segnato, nel compost terrestre, la possibilità della resurrezione, la possibilità per l'uomo di sfuggire alla coscienza che disciplina la legge della materia, la morte e la vita, la procreazione di bambini fatti all'immagine dell'uomo prometeo, il sangue trasmesso da generazioni in generazioni, carico delle memorie della caduta. Gesù Crocefisso  rende il Graal all'umanità. Il sangue umano diventa luce. Il sacrificio del corpo adamico, il suo olocausto, cancella la legge iscritta nel sangue umano della morte e della reincarnazione. Il Salvatore è venuto, la possibilità di fermare il cerchio eterno nella materia è data, la trasformazione impossibile all'era dei pesci è promessa per un'era nuova.

Due mille anni sono passati. La promessa è rimasta. La visione del Graal può dessillare gli occhi degli uomini. Nonostante le sue lotte, le sue preoccupazioni, il suo scacchi, l'umanità va comunque verso la gloria promessa. Ma per ciò, occorre che non sia più il bambino venuto dalla grazia che sorga nella grotta, ma l'uomo, al quale ha mostrato e permesso la strada, l'uomo che deve realizzare il processo alchemico, all'esempio di Gesù il Cristo, che lo conduce verso la crocifissione del corpo di Adamo, dell'Ego e delle sue memorie, per arrivare alla resurrezione.

Per ciò, occorre che venga al suo aiuto, manifestato dalla purezza del neonato nella grotta, il Cristo murato, la parcella di spirito che abita tutto ciò che è , e tutto ciò che vive. È questa parcella di spirito che, unendosi alla fiamma venuta dal sole, ha realizzato nel mistero di Maria in attesa quindi che mette al mondo il bambino, il miracolo, la grazia che rappresentava il suo arrivo. In Gesù il Cristo, al momento preciso della natività, sono dunque uniti il Cristo rinchiuso nella pietra e la fiamma venuta dal sole, Gesù. Ha permesso questo Ponte, realizzato più tardi dalla passione, che si iscrive nello psichismo dell'umanità.

Ecco la direttiva che ha dato a tutti coloro che, al suo seguito, volevano conquistare il Graal dove splende il sangue-Luce: prima di ricevere la fiamma del sole, prima di ricevere la trascendenza, cercherete lo spirito che è nella terra, cosa che è in tutti gli uomini. Collegate questo spirito alla magnificenza solare, e creerete il ponte di luce.

Ecco la promessa di questa stella che splende sopra la grotta. Tanto amore, tanti richiami salgono dalle profondità della terra! Lo spirito della terra, l’anima della terra vogliono la lib, e la conservazione e la liberazione è questo ponte di luce che costruite.

Ciascuno di voi deve sentire internamente ciò che può meglio compiere per realizzare quest'unità che è il ponte di luce. È la possibilità di vivere la discesa della luce e della gioia in voi, o l'aumento della luce e della gioia in voi poiché, se avete capito questo messaggio, devono raggiungersi in voi lo Spirito rinchiuso nella terra e nell’anima dell'uomo, e lo Spirito solare transcendante che scende in lui.

Questo processo realizza la vera alchemia. È la salita verso il Piano bianco della purezza, quindi verso il Piano porpora della sovranità. mani di luce

Publié dans MEDITAZIONE

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