Il problema dell'iniziazione

Publié le par Marie de St Clair

Oggi, studieremo di più il problema dell'iniziazione che ci aprirà l'accesso ai mondi invisibili.

Col lavoro spirituale, percepiremo i diversi livelli dell'al di là che raggiungeremo. capiremo la realtà della nostra vita psichica attraverso le nostre diverse incarnazioni. Vedremo che ci trasformiamo gradatamente. Quando lo realizziamo nella coscienza svegliata, si può dire che il corpo e l'anima si uniscono nella totalità del nostro Essere. Vediamo le strade che s’incrociano, s’intrecciano, formano un balletto, finché li abbiamo dominati. Cosi, guadagniamo un piano, un livello. Arriviamo a conoscere le strutture nascoste che uniscono inseparabilmente l'uomo all'universo nell'infinito. È “l'Ain Soph” della Cabala che simboleggia l'infinito, il senza fine, questo principio universale e divino che è la radice di tutto, Dio è l'esistenza assoluta, il pensiero assoluto.

Sono tutte le polarità che, in inter-penetrandosi, formano la vita. I pensieri che ne conseguono sono la propria realtà dell'anima. Bisogna arrivare al punto che il nostro conscio capisca le manifestazioni dell'inconscio e ne accetti il contenuto che ci guida e c'istruisce. È l'alleanza della trama e della catena. A questo momento, trasmettiamo tutto ciò che viene dell'interno della nostra vita mentale che è radicata nell'inconscio. Ma, per averne la certezza e stringerne lo scopo, bisogna attraversare il mondo della sofferenza e dell'esperienza. Non bisogna dimenticare mai che la nostra responsabilità è in gioco. Questa responsabilità che è il senso dell'armonizzazione di tutto ciò che costituisce l'uomo lo porta a trovare la sua coscienza. L'uomo non sentirà più la sua solitudine quando arriverà alla certezza. Appena la serenità sarà stata raggiunta, la sua individualità si fonderà nell'universale. Vibrerà con la vita e potrà trasmettere. L'uomo è l'altare dell'Amore ; deve bruciare come una fiamma. È ciò che i cattolici esprimono rappresentando il Cuore di Gesu cinto di fiamme.

Quando il nostro essere è troppo spesso angosciato, bisogna pensare che la nostra anima sia indistruttibile, e che quando nostro mentale avrà raggiunto l'equilibrio, il male non ci turberà più. Nostro Io sarà tornato alla sorgente, al tempo del cosmo non manifestato. È molto importante che il pensiero creatore dell'uomo si basi sul dinamismo della natura ed adotti il ritmo della vita cosmica. Quando questo si è realizzato, si può abbordare lo studio ed il significato dell'iniziazione.

La parola iniziazione si è volgarizzata col tempo e spesso, ha adoperato più il senso  essoterico che esoterico. Si accosta ad un lavoro, a questo, a ciò, ad ogni tipo di cose.

L'iniziazione esoterica è un'esperienza interiore che si produce col risveglio e la messa in attività della coscienza profonda. Introduce il novizio nel mondo del sacro in un modo irreversibile; evoca il passaggio mitico dal caos alla creazione.

Iniziare qualcuno, significa ispirarlo. La parola latina "initium" indica l’inizio dell'istruzione dell'iniziato. Questo deve fare la sua introspezione e deve realizzare le sue inspirazioni verso l'ideale. L'iniziazione si fa nel silenzio del tempio interiore dell'uomo, è il proprio segreto. È la scoperta dei principi e simboli, è il ritorno all'unità che ci permette di unirci alla vita creatrice. L'iniziazione dà la facoltà di risposta alla potenza delle vibrazioni, ai piani di coscienza sempre più elevati.

Ricevere l'iniziazione, significa aver svegliato la nostra coscienza profonda e l'intelligenza del nostro cuore con l'intuizione, significa dare un'anima agli atti della vita terrestre. Permette alla coscienza profonda di comunicare con la coscienza universale. I veggenti vedono il corpo luminoso dell'iniziato sotto la tripla forma del sole di Giorno, del sole di notte, e della luce che nasconde il mistero agli occhi dei profani. La strada iniziatica non è uniforme, è fatto d’involuzioni, d’evoluzioni e di tempi morti. Per arrivare a" realizzare" l'iniziazione, non bisogna desiderare ma volere. Occorre che il lavoro spirituale si faccia senza obbligo né costrizione. La costrizione distrugge l'inconscio e porta all'angoscia, alla fuga davanti a sé stesso. Non bisogna ricercare sempre l'accordo con la vita cosmica, unirsi alla vita creatrice, sciupare pensieri o vita occulta vicino a persone che non capirebbero. Gli Egiziani lo sapevano bene, ed in certi rappresentazioni raffiguravano due leoni schiena a schiena chiamati ": ieri", Osiris, e" domani", Shu. Portavano il sole dei due orizzonti nel Tempo indefinibile, eterno. Su certi monumenti erano incisi il toro, il" Kerubim" che tiene in mano la spada fiammeggiante alla porta del monde dell’Eden o ancora la sfinge dal corpo di toro e dalla testa umana che simboleggiava la legge dei misteri che proteggono ala porta dell'Iniziazione per scostarne i profani.

L'iniziato capirà la lettera ebraica" Nun" di cui vi ho già parlato. Questa lettera è il punto di partenza universale d’ogni creazione. È l'energia che si polarizza manifestando  ciò che era solamente un suono. È il potere prima della manifestazione, la luce del giorno, la luce di notte, o i due principi che formeranno il terzo : il movimento. Faccio un paragone con la tessitura. Immagineremo che il Nun è quello che, nella tessitura, dà lo spirito col filo, conduce la navetta. Come questa, non si fissa mai, stampa il movimento, deposita il filo e si ritira avendo fatto il suo lavoro, ma lascia la sua firma col disegno creato. Il nostro spirito è come il tessuto. Nella tessitura, i fili sono tesi in lunghezza, è l’ordito. Il filo portato dalla navetta s’intreccia da destra a sinistra e viceversa. Nel nostro pensiero, la direzione che daremo ai fili alternati può produrre l'illusione della tessitura quando questa direzione si smarrirà e devierà. Il carattere del tessuto è 1'incrociarsi del"mobile”, vale a-dire il filo attraverso il fisso. La funzione del filo è l'andirivieni del mobile portato dalla navetta. Il" motivo" è ciò che fissa l’ordito e gli dà la sua tensione. Così deve andare il nostro pensiero che non deve scostarsi dalla radice. Come nel telaio del vecchio tessitore che poteva fissare materialmente l’ordito con un peso fissato in terra, il nostro pensiero non deve scostarsi della sua radice.

Tutto ciò è molto astratto, ma, riflettendo, immaginare un telaio in azione ci dà da meditare. Il rito e la gestuale sono una preparazione all'iniziazione, alla rivelazione. Nel praticante internamente ed esternamente, la" realizzazione" si fa nello spirito dell'iniziato. Ogni gesto produce una forza con le onde che libera. Il grafismo è  incarnato dalla gestuale. È un supporto di meditazione. Si segue col gesto un grafismo. Si può fare un incantesimo cantando ritmicamente, la cui la ripetizione suscita una forza occulta con la magia del suono. Nel rituale iniziatico, in ogni tempo si è usato l'acqua che simboleggia la sorgente, rappresentando la coscienza chiara, superiore.

Ciò che potrà permettere all'uomo di impregnarsi in questa sorgente per compiere l'opera del riscatto. Viene poi il sale, simbolo delle leggi di trasmutazioni fisiche, morali e spirituali. Ha una doppia virtù: purificatrice e protettrice. Poi, viene il pane, frutto del lavoro dell'uomo sul seme di vita della terra.

Come è detto nel vangelo": ti guadagnerai da vivere col sudore della tua fronte", ciò è materialmente vero, e ciò è anche spiritualmente vero, perché guadagniamo la qualità della nostra anima grazie al lavoro e agli pensieri spirituali della nostra vita.

Dagli Ebrei, Greci ed Arabi, questi tre elementi erano il simbolo della fraternità, dell'ospitalità. Questo costume si è sparso attraverso il mondo, ed è osservato sempre dai Mediterranei. È con l'iniziazione che capiremo la gerarchia che esiste tra gli spiriti. Possiamo catalogarli in tre volte tre ordini, o in tre mondi:

1 - Il Divino che contiene i principi essenziali, i poteri divini in atto negli altri mondi, sotto il controllo del Principio supremo, eterno assoluto, il loro Creatore.

2 - Le Monde delle Leggi e dei poteri sottomesse a queste leggi. È il potere intermedio creato, collegando il mondo dei principi, mondo divino creatore, a quello dei fatti. Questi mondi sono la realizzazione temporale della concezione creatrice eterna.

3 - Il Monde manifestato in cui i fatti o le formazioni sono realizzati dall'attività dei due mondi superiori e sono sottomessi al loro controllo.

Nel primo mondo, classificheremo gli spiriti fantastici celesti chiamati dalla Cabala "I Daïmon", I" Serafini nel secondo mondo, ed i Kerubim nel terzo.

I Daïmon amministrano l'universo, cooperano al" governo celeste", comandano i Serafino chiamati tanto" Domini" che sono i padroni dei mondi planetari, vengono i Keroubim che rappresentano i poteri e le virtù Poi.

Gli più vicini a noi sono i" Arcangeli", i" Angeli che sono gli spiriti mediatori. Gli uomini possono appoggiarsi su di loro per penetrare nel mondo sconosciuto. Ma non dimentichiamo che per raggiungere questo mondo, dobbiamo diventare un '' Giusto" o un" Giustificato"   come  dice la Cabala... A questo momento, vedremo le quattro porte del cielo, le illuminazioni misteriose, le 7 marce in scala che formano l'espressione delle leggi della meccanica celeste. In certi libri sacri, è detto": Gloria agli Giusti, perché brilleranno al paradiso come i lumi." Per noi, il paradiso è il Cosmo. Quando il pensiero dell'uomo si sarà alzato dal visibile all'invisibile, dall’effimero all'eterno, e dall'umano al divino. Si può dire che, nella sua strada, avrà fatto trionfare il Verbo Creatore, combattendo per la Verità.

Per aiutarci a penetrare il mondo occulto che ci circonda, possiamo servirci della magia. Questo mondo non deve spaventare nessuno, perché il proprio della magia è la trasformazione dell'energia che si libera da un essere, da un animale o da una pianta. Bruciare delle erbe o essenze per" fare della magia", è permettere alla loro energia di liberarsi, Il pensiero crea la magia progettandola con forza. Le parole, i canti, gli incantesimi, le cifre formano la magia eterna. Un atto magico può esprimersi sotto forma di un pentacolo che è una sintesi, o su quella del pentagramma, vale a dire della stella a cinque rami che è sinonimo di armonia. Sono solamente dei punti d’appoggio simbolici. Ciascuno sa che i simboli rivelano l'invisibile tramite il visibile. Si può usare un mantra, il cui suono sarà amplificato dal ritmo, della parola che orienta il pensiero, e dalle onde sonore che se ne liberano. La forma del mantra è spesso costituita da segni astratti che sono retti dalla legge dei numeri. Si chiamano i segni sensibili.

Si usa anche il mandala, supporto grafico della meditazione che si manifesta spesso nelle figure geometriche. Questi disegni complessi simboleggiano l'universo ed il ricettacolo di Dio. Ciò forma una reazione magica mistica che, in realtà è una comunione col Sé profondo per raggiungere la coscienza cosmica.

La meditazione svolge un grandissimo ruolo per facilitarci il compito e farci capire la verità che spesso ci è presentata solamente tramite simboli ed allusioni molto oscure.

L'arte aiuta la meditazione perché è un modo personale che sviluppa la vita interiore.

I sedentari, in generale, preferiscono le arti plastiche come la scultura, la pittura, lo sviluppo delle forme, eccetera...

Chi ha uno spirito più nomade sarà attratto dalle arti foniche, la musica, la poesia, la letteratura, eccetera... Chi si svolge nel tempo.

Per loro, in ogni caso, il simbolo esiste e s’impone ai loro occhi, perché il simbolo è una realtà, uno stato di coscienza, un fatto che s’impone sempre alla sensazione. Ed è grazie ai simboli che abbiamo la nozione dei rapporti, perché lasciano apparire le cause attraverso i fatti più concreti, perché sono sempre loro che collegano il visibile all'invisibile. È la forma esoterica di un'idea o di pensieri. L'interpretazione ci appartiene.

Gabriella

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