AMORE = AMOR (EROS, PHILIA, AGAPE, MARIA)

Publié le par Mstclair

 

 

                                           graal 

 

Cercare di definire l’Amore sembra assai presuntuoso, ma tenterei solo di percorrere un sentiero che può offrire a ciascuno temi di infinite meditazioni.

 

Quest’unica parola, AMORE, cosi spesso pronunciata, quanti aspetti contiene? Non uno solo, ma almeno sei  principali nella sua forma non profana:

  • Un Amore colmo di GIOIA, gioia per l’altro e per il cosmo, esprime l’unione spirituale, la coscienza risvegliata.
  • L’Amore AMICIZIA pieno di rispetto che si esprime nella fiducia
  • L’Amore sostenuto dalla GRAZIA, dalla riconoscenza e dalla devozione per la fonte di vita, qualsiasi sia il nome datogli.
  • L’Amore COMPASSIONE, provata per l’umanità, e che si esprime con la carità e l’impegno nell’aiutare l’altro.
  • L’Amore TENEREZZA, puro dono e empatia, per esempio verso i bambini.
  • L’Amore EROS, l’apoteosi degli sensi in cui le anime si uniscono: quest’è l’Unione santificata, l’Ierogamos , unione del cielo e della terra.

Ognuno di questi aspetti è un barlume di luce.

 

Ora partiamo da una constatazione: 

      Ogni concetto principiale il cui nome è composto da lettere semplici (vocali e consonanti semplici,  che non formano dittonghi), può essere studiato simbolicamente ricollegandosi alla cabala non soltanto ebraica, ma Egiziana - dunque più antica, o anche greco-latina, nella misura in cui le lettere di quest'alfabeti (che hanno un'origine comune), hanno tutte un valore simbolico (collegato anche ad un valore numerico corrispondente), legato alla loro pronuncia, cioè alla qualità del soffio d'emissione, al Verbo creatore. Ad esempio: le consonanti B P T D, sono dure, terrestri, concrete, hanno un peso di gravità, al contrario M R L S, sono aperte, ascendenti, volatili, eteree; la loro combinazione darà alla parola formata un valore esoterico se c'è congruenza tra le lettere scelte per la formazione di questa parola ed il senso della cosa che deve designare; le lingue antiche si conformavano a questo principio, almeno nella loro prima fase.

 

Cosa ci rivela allora l’etimologia di AMOR ?

 

In sanscrito, amore si dice priyota„, che in vecchio anglosassone ha dato friodfreod„. Ma la parola amore, che viene, si dice, dal latino amor, amare (amare), non è d'origine indoeuropea, ma è ben precedente al latino.
In ebraico, il nome di Maria (Myriam) deriva direttamente dall'Egiziano MeRi (le figlie di molti faraoni si chiamavano spesso Merit-Amon, amata da Amon).


MeR= INTELLIGENZA DIVINA, AMORE

    In Egitto antico la radice MeR esprime i vari tipi d'attrazione: attrazione, affinità, desiderio, amore: tutto quel che avvicina due cose, due esseri, e le portano ad unirsi nella loro complementarità, come i due poli di un magnete.
Il segno scelto per rappresentarlo è una zappa legata da una fune, per sottolineare il carattere d'unione.
MER è anche il nome egiziano dato alla piramide, che è un puro magnete (magnetizzare), tra il cielo e la terra: in essa scende lo Spirito-Energia (da nascono i suoi poteri non soltanto leggendari, manifestati dal suo volume), che lega la terra al cielo. I Greci la nomineranno piramide, da pyra= fuoco che ne segnala più specificamente il carattere bollente„, tralasciando la sua componente di fuoco/ luce spirituale vivificante.

     A è la prima lettera di tutti gli alfabeti, in Egitto come altrove, ed il suo valore numerico è Uno, come si deve, poiché rappresenta l’Uno divino, il principio del soffio creatore. La genesi comincia quando l’Uno posto dinanzi a Sé stesso, si polarizza, producendo l’Io davanti al Sè la lettera A  sarà suo doppio: un secondo geroglifico (il disegno di una canna, pronunciato A o I) esprime quest'aspetto dell’Io individuale, opposto al A , universale.
Il A di Amore è quest'A , rappresentato dal Aquila (uccello che può guardare la luce del sole in faccia), è il A spirituale.
       O ha il senso d'ampiezza spaziale, d'estensione e di dilatazione. Pronunciate questa parola ed emetterete il soffio verso il lontano, notate la posizione delle labbra.

AMORE è l’Uno, l'unità originale, Inconoscibile divino, che attira a poiché è un magnete e collega, all'infinito, da tutte le direzioni dell'universo senza riserve. Dovrebbe essere la nostra bussola, per evitarci il più grande pericolo, la perdita di coscienza dell'Amore, della sua forza.

   Per di più, AOR significa Luce e M in tutti i antichi alfabeti è il geroglifico della terra/matrice /materia-----èAMOR diventa un mantra pieno di significato: è la Luce che si espande nella materia, che spiritualizza la materia,….concetto che si presta ad una lunga meditazione.
  Dunque con alcune lettere specifiche, si enuncia il più bel dei Neter o Principio, le dimensioni dell'Amore divino nella sua estensione universale,  lontanissimo dalle restrizioni emesse dalle idee sbagliate che gli sono spesso implicitamente associate.
 
Poi MARIA, nel suo nome porta i due A (i a): è l'unione dei due principi, individuale ed universale; è un aggettivo, più che un sostantivo: quello o quella che realizza la fusione (in Italia, in Francia, uomini  portano il nome di Maria: Gian-Maria ecc.)
È il nome perfetto nella sua espressione per nominare la Vergine cosmica, la madre del figlio di Dio nel cristianesimo.

Un'ultima osservazione interessante: MeR significando l'attrazione, dunque anche il suo opposto - quel che manca- , è anche in Egitto l'omonimo di sofferenza, dolore: non lo ritroviamo nella parola amaro, amarezza? (amaro in latino, di etimologia incerta„, precisa il dizionario); e l'amore deviato in passione non diventa distruttivo ?
 
     Più vicino a noi i antichi Greci avevano tre parole per designare l'amore: Eros, Philia ed Agapè. Eros, è il desiderio del bene sensibile, ma anche di qualsiasi altro oggetto degno d'attaccamento, la bellezza ad esempio. Philia è l'amore disinteressato che prende cura dell'uomo, dell'amico, della patria, in chi la volontà e la nobiltà di cuore hanno controllato le passioni umane. A volte la parola agape ha il senso di Eros, ma più spesso il senso di Philia. Il dizionario greco i seguenti significati alla parola agape: 1 - accogliere con amicizia, trattare amichevolmente, 2 - accontentarsi, essere soddisfatto di, 3 - Amare, . Fra le parole di stessa radice, si trovano agapètikos, tenero, affettuoso, agapèteos, che merita di essere amato/a o desiderata, agapèsis, affezione, tenerezza. 

 

Ma i primi traduttori della bibbia, dall'ebraico al greco, hanno avuto una scelta difficile da fare per tradurre le parole ebree ahabah ed hesed che designano l'amore. La parola ahabah designa tutte le forme d'amore, solamente il contesto s’incarica di precisarlo. La parola hesed è una nozione già più complessa, da cui la fedeltà e l'attaccamento costituiscono gli elementi fondamentali. È ciò che si aspetta da qualsiasi membro di una Comunità riguardo ad un altro. Perché la  parola Eros aveva una connotazione carnale e perché Philia era un amore soltanto umano, i traduttori hanno scelto la parola agapè. Questa parola assunse una grande importanza nel Nuovo Testamento. Fu tradotta in latino con caritas, da cui viene la nostra parola carità. Nella tradizione ebrea, alla quale è stato integrata, fa riferimento a tre cose: ai banchetti sacri (le nostre agape), alle offerte rituali ed agli obblighi multipli in favore dei poveri. Quando i primi cristiani si raccoglievano per commemorare l'ultima cena, chiamavano questa festa agapè.

Quando tutti questi aspetti sono vissuti insieme fra due o più persone, coscienza e fiducia irradiano Luce totale, l’Amore completo, non frastagliato.

                                L’Amore è attrazione pura, un magnete

 

   Cosi  parole semplici ed antiche sono anche dei mantra usati nel canto sacro,
ed i loro suoni possono guidare la nostra intuizione verso i loro effetti, che riveleranno il loro significato preciso, come spesso i bellissimi “Ave Maria”, scritti da famosi compositori.

                    MA AVE MARIA SIGNIFICA DUNQUE AVE AMORE? ….DA MEDITARE.

 

Questa parola Amore è forse un esempio di Verbo che appartiene alla lingua sacra ed universale delle origini,  prima di Babele, la lingua degli uccelli„?.

 

 

 

Publié dans La Via e l'Iniziazione

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