La prova dello specchio di verità

Publié le par Marie St Clair

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Lo specchio è un simbolo potente 

   Per capirlo, basta interrogarsi sulla funzione di quest'oggetto che ha sempre esercitato un vero fascino. L'essere umano è formato in tal modo che gli è impossibile vedere il suo viso. Per sapere a che somiglia, ha soltanto due possibilità: chiedere a qualcuno  o utilizzare uno specchio. Lo specchio è il mezzo più sicuro per ottenere un riflesso, ma quale riflesso? Ci mostra così come siamo,  come vorremmo essere o come gli altri ci vedono? Rinviandoci la nostra immagine, ci insegna a conoscersi e quest'autocoscienza costituisce un grande potere.  Il confronto con la nostra immagine nello specchio permette un attimo fermare il tempo, di stabilire un dialogo con l'altra parte del suo Sè, è una porta aperta sul nostro mondo interiore. Possiamo dare interpretazioni infinite ad un riflesso nell'acqua. Tuttavia l'immagine che dà origine a questo riflesso, è soltanto una, in un momento preciso.  Ma non  vi è mai successo a volte “di vedervi„ in modo diverso, stesso di un giorno all'altro?  ci si riconosce, ma si è né completamente lo stesso né completamente un altro; un qualcosa nello sguardo, che è la lampada del nostro viso, cambia l'illuminazione… e tutto è diverso. Allora…. Chi sono….?

Per gli Egiziani “è una finestra, un occhio aperto sul mistero interiore„; il suo nome era Oun-Her (quello che rivela la faccia), o anche ImahouHer (dove si vede la propria faccia)


Lo specchio ed l’anima


È associato a molte leggende. 

Una leggenda giapponese ci parla di Amaterasu, divinità del sole, (l’ Hathor giapponese). Chiusa nella sua caverna, gli abitanti del mondo volevano farla uscirne. Anziché esercitare un potere con la forza, gli hanno dato uno specchio. Grazie allo specchio messo dinanzi ai suoi occhi, la dea ha potuto sapere chi era realmente, essa ha capito che non c'era dio più nobile di lei e che il suo ruolo non era  di rimanere nascosta, ma d’illuminare il mondo. Più avanti nella leggenda, Amaterasu affida lo specchio al suo nipote che governerà il mondo degli uomini, e gli dice:

 „ Considera quest'oggetto come la mia Anima  e veneralo  come mi veneri “.

Queste parole mostrano bene che ha saputo utilizzare lo specchio per osservare tutto in fondo a essa stessa,  gli ha permesso di prendere coscienza della parte più intima della sua personalità, fino a diventare un'immagine della sua anima. Questo specchio è l'attrezzo che può permettere a ciascuno di partire alla scoperta della sua anima per sapere chi è realmente. Infatti, perché ci rinvia un'immagine della realtà, un'immagine invertita, ed un'immagine soltanto, che si può concepire ma dove non si può entrare, lo specchio è spesso percepito come una porta verso un mondo parallelo, o verso l’al di là.

 

Lo specchio non è altro che un avatar della superficie di un'acqua calma che, ben prima di lui, era un mezzo di divinazione, perché questa superficie metteva in evidenza un altro mondo, mondo di riflessi, copia strana del reale, mondo dell'immagine, del virtuale, delle parole, delle meraviglie, ma anche dei demoni. Del resto, si diceva che demoni ed esseri sovrannaturali non avevano riflessi, e che le incarnazioni diaboliche, non che possono sopportare la visione della loro immagine, sarebbero morte vedendosi. È per questo che gli specchi, in molte tradizioni, servono a proteggersi degli esseri e delle forze sataniche, e si raccomandava di coprirle in presenza del per non imprigionare la sua anima defunto nella camera mortuaria e permetterle così di transitare più facilmente.

         Si dice che gli specchi prendono in considerazione l’anima o la forza vitale della persona che si riflette, ed in Egitto lo specchio era anche chiamato ankh, poiché rinvia immagini della vita manifestata; “è un oggetto magico per eccellenza che permette di trovare la luce delle origini, cosa che garantisce un rinnovamento perpetuo, ecco perché egli è l'immagine più simbolica del Ka, poiché il Ka è rinnovamento perpetuo, uno specchio in una tomba era dunque legato al Ka, che è uo dei costituenti del’Essere„

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Specchio di vita,  Ankh (tomba di Tutankamon)                              


Nell'antichità, preparato in rame, oro, elettro o bronzo lo specchio aveva una doppia natura, lunare e solare, ed in Egitto era messo sotto l'egida di Hathor la luce femminile, e di Hor la luce maschile. Gli Egiziani lo consideravano come un intermediario tra gli uomini e Neter, cioè tra l’anima umana e le funzioni divine della vita.

In Cina l'arte del feng-shui è molto attenta all’uso degli specchi in un'abitazione.

 

Specchio trappola o specchio attrezzo?

 

  Da sempre, si è dato allo specchio un doppio significato, trappola o attrezzo di conoscenza (autocoscienza, verità e prudenza, secondo Platone).

 Lo specchio è un vuoto che si riempie. Lo  si riempie di sé anche o di ciò che si crede di essere . Lo specchio riflette quest'ambivalenza, si può riempirlo di buone o di cattive cose.

                   Tra il soggettto e la sua immagine, esiste un tipo di fascino che viene probabilmente dalla memoria dell'unità originale dell'androgino. Lo specchio permette di trovare l'altra metà di sé che abbiamo persa. È in ciò che la luna è affascinante, essa è lo specchio del sole. Inoltre gli occhi sono lo specchio dell’anima. In realtà, sono soltanto lo specchio di quello o di quella che li osserva. È sé che cerchiamo negli occhi dell'altro.


Ma il pericolo è di intrappolare lo sguardo paralizzando l'osservatore nella sua posizione contemplativa, come Narciso;  o ancora lo spettatore diventa vittima del suo potere che deforma o delle sue illusioni, egli passa dall'altra parte si trova paralizzato, catturato dalla sua fragilità, rischia di finire per perdersi di vista e potrebbe perdere la ragione. Poiché se abbiamo detto più sù che i demoni ed gli esseri sovrannaturali non avevano un riflesso, cosa può causare il terrore dell'immagine riflessa, se non è quella dei nostri fantasmi proiettati? Come la palla di cristallo, diventa strumento di veggenza, fa vedere….ma attenzione!

Questo specchio è dunque un grande simbolo esoterico, poiché se sdoppia le immagini, è anche il simbolo dell’anima che diventa più limpida per riflettere l'immagine di Dio. Lo specchio diventa il simbolo del mistico che va verso Dio. In un racconto “El otro„, lo scrittore sudamericano Borges racconta un'esperienza personale che gli rivelò che il tempo è soltanto un'illusione. Il fatto di incontrarsi più giovane gli mostrò che la realtà è soltanto un velo. La simbolica di questo racconto è chiara: la purificazione dello specchio dell’anima porta ad una lettura vera dell'Unità dell’anima nel tempo e della scoperta della verità della natura del tempo, dell'illusione che nutrisce molto spesso. Lo specchio è un attrezzo eccellente di meditazione sul tempo (un'altra lettura interessante sull'argomento è “il ritratto di Dorian Gray„)

 

Lo specchio ci parla del miracolo della vita e del miracolo rinnovato della comparsa della coscienza al mondo, comparsa che può far paura, se non si sono prima di tutto esorcizzati i propri demoni. Segna il passaggio della vista imperfetta alla visione faccia a faccia e diventa il modello di ogni conoscenza analogica poiché  conduce dal visibile all'invisibile, dall'irreale al reale, dall'illusione all’Essenza. Evoca la manifestazione del transcendente nell'immanente;  in questo senso è una metafora dell'unione mistica.


In alchimia, si parla dello specchio dell'arte, che è un indice dell'inizio del opera¸ la fine dei lavori è segnata dal corno dell'abbondanza (che consegna la fine delle ricchezze). Lo specchio è il geroglifico della materia universale, specchio ed argomento dei saggi sono dunque sinonimi in lingua alchemica. Ci sarebbe molto da dire sul suo impiego ed il suo simbolismo in alchimia, ma non è l'oggetto di questa presentazione modesta.


Lo specchio è tuttavia lo strumento più segreto di Hermes Trismégista;  si è trovato nelle catacombe dell'epoca Alssandrina degli specchi sui quali erano incisa in greco la celebra formula ermetica„ Nosce ti Ipsum: conosci te stesso„ in altre parole:   se vuoi entrare nel tempio devi rientrare in te stesso.


Lo specchio permette una visione spirituale, la con-templazione (essere con il tempio) che significa stare diventando il tempio.

D'oggetto banale che è diventato oggi (ci sono  pochissime abitazioni, anche modeste , che non abbiano uno specchio a disposizione), permette, tale la grande Opera degli alchimisti, dopo una peregrinazione nell'illusione per raccogliere ed identificare i pezzi di Sé, men che meno una Rinascita di sé.


In Massenie, è presente nel nostro oratorio, ma ne conosciamo realmente l'impiego ed il potere, o è lì semplicemente come strumento depositato sull'altare?

 

Publié dans INSEGNAMENTO

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