LA VIA SPIRITUALE (1)

Publié le par Marie St Clair

 

Ptah ADN

Penso che è tempo di chiarire certi punti  sulla la Via affinché avanziamo con una visione chiara della strada scelta.  

Non dimentichiamo soprattutto che il nostro scopo ultimo è la "Conoscenza" e che questa si ottiene solamente con la "Realizzazione spirituale"; non dimentichiamo neanche che la "Conoscenza" non è  un tipo di enciclopedismo di nozioni spirituali come la "Realizzazione spirituale"non è il risultato della somma: "Dottrina + Iniziazione."

  

Ancora troppi Cercatori pensano che l'iniziazione sia il punto d'arrivo in cui le conoscenze dottrinali sono miracolosamente  realizzate immediatamente. Si disilludono, perché l'iniziazione, come indica suo nome , è solamente il principio di un processo di purificazione delle nostre scorie interiori che durerà tutta la vita e di cui l'esito non dipende da noi ma della "Provvidenza"; principio indispensabile per ricevere l'influenza spirituale ed i mezzi adatti ad un esoterismo specifico.  

È evidente che non c'è iniziazione senza esoterismo e che l'iniziazione rappresenta proprio l'entrata in un'organizzazione esoterica, allo stesso modo  non c'è organizzazione esoterica né esoterismo senza una struttura alla quale si appartiene già, anche se è solamente in vista di una tale iniziazione. Così, deve essere chiaro che:  

- L'appartenenza ad un'organizzazione esoterica può essere solamente la concretizzazione di un impulso interiore che esiste prima  

- Questo passo può essere collegato solamente ad una struttura che è necessariamente una "Religione",  

Del resto è provvidenziale che sia cosi! Non bisogna capirlo come una condizione "sine qua non" dell'iniziazione ma come la qualifica naturale e necessaria per fare germogliare il seme e d'evitare la dispersione e la deviazione, inevitabile quando  non si possiede  predisposizioni preliminari.

             Comprendete bene che il passo iniziatico chiede una certa congruenza.  

 

Da un altro lato, non si tratta di aderire solamente ad una religione nella sua "lettera", nella sua "lingua", nella sua "dottrina" o nella sua "tecnica rituale" ma soprattutto di saperne vivere "lo spirito"; di diventare "religiosi", non nel senso di appartenere ad un "Ordine", (come si dice in Occidente), ma di esserlo nel senso di aver abbandonato la nostra "indipendenza profana": il "io credo" o "ho la fede quando ciò m’interessa o va nel senso che mi conviene."  

     Essere congruente significa accettare una volta per sempre la dipendenza di questo principio al quale proprio, nel senso etimologico della parola "religione", ci ricolleghiamo e questo, essotericamente come esotericamente.  

       È là difatti la differenza essenziale tra "sacro"  e "profano" e se esistono delle vie presunte di realizzazione che pretendono farne a meno, non è il caso della Masseria.  

Come potrei concepire di non "ri-legarmi" a ciò che è in alto e concepire la presenza di collegi iniziatici o di insegnamenti? E se non concepissi tali collegi, come potrei giustificare la mia presenza ad una tecnica rituale? È troppo facile, confortati dalla nostra presunzione dottrinale o dal nostro rigore tecnico  omettere di badare alla sincerità delle nostre intenzioni come gli arrivisti consumati che provano ad ingannare Dio e soprattutto loro stessi. Non confondiamo neanche "Religione" e Chiesa di pietra costruita dall'uomo. Se abbiamo saputo ritrovare nei libri le verità Tradizionali, concepiamo che per realizzarli, si debba ritrovare in noi stessi certe virtù e la corrispondenza alla Legge che ne consegue nel nostro comportamento.

  

È vero che una via iniziatica consiste anche nell'imparare una tecnica. Non si tratta di un procedimento fisico ma piuttosto chimico o "alchemico". si tratta di diventare altro ma, per diventare quest’altro, bisogna essere e, per essere bisogna fare e, per fare bisogna sapere e volere.

Publié dans INSEGNAMENTO

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