I tre gradi d’ell'evoluzione iniziatica nell'alchemia

Publié le par Marie de St Clair

 

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I tre gradi d’evoluzione iniziatica trasformano finalmente l'uomo iniziato, in filosofo, in saggio. Occorre:


1°, - Imparare a dominarsi per non subire più l'influenza della Luna che, in Alchimia, significa" umido."


2°, - Avere la Ragione di cui il simbolo è il Sole.


3°, - La" calcinazione." Con la sete di sapere e con lo studio, l'uomo riesce a carbonizzare le vecchie teorie o abitudini, per raggiungere la filosofia della vita.


La comprensione si crea “nell’oscurità" e nel “silenzio" per "sentire" il sapere e comprendere il simbolo. La tradizione dice che l'alchimista scalda; raffredda e riscalda migliaia di volte prima di arrivare allo scopo. L'uomo deve far altrettanto. Deve planare" come il vapore acqueo degli alchimisti, cioè passare da un piano ad un altro.

Nella Bibbia si legge “Signore, mi annaffierai d’Isopo, ed io sarò purificato. Mi laverai e sarò più bianco della neve." I termini sono stati ripresi nella Messa con" asperges me."

Sul piano alchemico, magico e religioso, è l'acqua animata dal" sale" che purifica. Da lì il simbolo del battesimo cristiano. Le tre fasi alchemiche che l'uomo deve attraversare sono:

 

     - il nero: corvo.


     - il bianco: cigno.


     - il rosso: fenice.


Nell'apocalisse di San Giovanni si legge": Chi vincerà lo farò" colonna" nel tempio del mio Dio e non uscirà mai" più fuori."


I harodim traducono questo con la legge del Karma. Quando l'uomo avrà raggiunto - dopo tante prove - la sua" liberazione" che corrisponde alle sfere dell'evoluzione superiore, non avrà più bisogno di reincarnarsi, d’uscire dal seno materno" fuori." La “colonna” rappresenta l'iniziato disincarnato che ha dei poteri sui vivi.

Per l'alchimista, l'uomo non può raggiungere lo stato di beatitudine, senza" bruciare" le sue passioni e difetti, San Paolo dice del resto (Epistola ai Corinzi) XV - 36," Ciò che semini non prende vita prima di morire."

Nel settimo secolo, Maometto porta il suo messaggio al mondo arabo. Mescola la magia e l'alchimia ed aggiunge gli incantesimi dei versetti del Corano. In alchimia come in cabala, l'impiego dei gesti, segni rituali ha una portata sacra psicologica e servono di segni di riconoscenza.

            I simboli più comuni in alchimia sono:

Il cardellino, uccello considerato dagli antichi come il simbolo di lunga vita, perché nutrendosi di semi di cardo che è un ricostituente. Si ricollega attraverso i secoli alla tradizione. Si trova vicino alla fenice, simbolo d’immortalità. La fenice templare è l'uccello mitologico della reincarnazione attraverso la prova del fuoco.


L'aquilegia, pianta maschile e femminile, rappresenta l'amore, i due principi che si basano per creare. Fu un segno di riconoscenza per gli iniziati.

    Leonardo di Vinci firmava certe delle sue opere con un fiore di aquilegia, vedere al Louvre ("Bacco" ed il" Battista"). In altre opere, si trova sulla tela, un piccolo cardellino, da qualche parte.


Nella corrispondenza privata di Cristoforo Colombo, si ritrova il simbolo dell'aquilegia allungata come un segno ebraico, o sul lato di una pagina, o nella sua firma.

Dante si serve della cifra 9 come cifra sacra, simbolo della Trinita: spirito, anima, corpo, ciascuno ha 3 aspetti e 3 principi. Si ritrova questa cifra 9 nel Cantico dei cantici; è utilizzato anche dai templari;Dante che apparteneva ad un terzo ordine templare, segnò certi versetti nello stesso modo. La" Signora" di Dante è quella dei pitagorici e rappresenta la saggezza. Nelle sue opere, Dante sceglie per guida" al Paradiso", San Bernardo di Clairvaux, padre della regola templare.

Publié dans LA CABALA

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