simbolismo egizio e templare

Publié le par Marie de St Clair


Nella tradizione egizia, il Tempio raffigura il cosmo. In certe camere del Tempio c'era:

  • Un candelabro a 7 rami in oro, chiamato in ebraico la menorah, collocato sul lato Sud del Tabernacolo. Rappresenta Saturno, il Sole, la Luna - due rami ciascuno - o i tre periodi dello sviluppo dell'uomo prima di incarnarsi. Il settimo ramo che ha una lampada alimentata dall'olio d’oliva pura, rappresenta la luce spirituale.

 

  • Sul lato Nord del Tabernacolo, un tavolo sul quale sono i pani di proposta. Sono i dodici pani azzimi senza lievito, disposti in due mucchi, rappresentando le dodici tribù dell'Israele, i dodici mesi dell'anno. Li si chiamava il pane vivente che matura l'anima, ed erano cambiati  ogni sabato.

 

  • L'altare posto al centro davanti al Tabernacolo porta una coppa d’incenso composto d’olibano e di resine dolci che bruciano continuamente affinché  chi si trova intorno al tavolo o sul sagrato del Tempio alzi una preghiera silenziosa a Dio.

 

  • L'arca dell’alleanza posata su o vicino all'altare, sugli ali dei cherubini, simboleggia gli intelligibili o iniziati.

 

  • La lastra centrale la cui posizione è scelta accuratamente, è il punto cosmico d’incontro tra il terrestre ed i celeste. L'entrata del Tempio, situata all'occidente, simboleggia la strada che va dall'Occidente all'Oriente verso la luce, seguendo l'asse longitudinale del Tempio. All'Oriente è raffigurato il Delta, immagine simbolica del cosmo, del mondo e dell'uomo.

Per accedere al Tempio celeste, bisogna realizzarlo in sé stesso, vivere in spirito la sua costruzione. L'orientamento del Tempio si è trasmesso alle chiese cattoliche.

 Il Tempio possedeva un labirinto. È inciso spesso sul suolo e rappresenta la firma dei costruttori iniziati.

 Per l'uomo, rappresenta il santuario nascosto che può essere raggiunto dalla coscienza solo in seguito a numerose prove, e ad una concentrazione che va fino all'illuminazione dove si ritrova l'Unità dell'essere. Leonardo da Vinci, dipingendo un labirinto, lasciava un angolo incompiuto affinché ciascuno lo riempisse secondo la sua intuizione.

 È in Oriente, al momento delle crociate, che i harodim hanno conosciuto i Templari. Questi dicevano esser i discendenti dei Jomvikings, associazione nordica dell'Occidente scandinavo. Credevano all'occhio frontale, terzo occhio, quello della chiaroveggenza. Possedevano un statua" Mimere" che ha 3 facce, ciascuna munita di una pietra tra i due occhi. Si è ritrovato delle statue simili durante scavi nel Baltico. In mitologia, il mimere scandinavo era il custode della fontana nascosta che significa spirito, saggezza. Avevano un sigillo che rappresenta due lance, il blasone di Sabarthès, poi tre colori manichei: abito e mantello bianco, croce rossa, cavallo nero. , Sabarthès era il cognome di un vicario di una città localizzata vicino a Foix, denominata Sabarthès.

 Templari e Harodim avevano numerosi punti in comune. I harodim studiavano tra le altre scienze la cosmogonia e la proiezione zodiacale delle costellazioni stellari di cui i simboli sono i segni dello zodiaco. Hanno assicurato la trasmissione iniziatica delle tradizioni delle civiltà iperboreali che si sono perpetuati nella civiltà indù ed atlante. I templari da parte loro erano depositari della tradizione primordiale che si riferisce alle loro origini ed al mistero del Graal: il suo simbolismo si ritrova nella loro azione per la difesa della terra santa ed il mantenimento della tradizione religiosa e metafisica.

 I Harodim, discendenti dei patriarchi ebrei, Abramo iniziato in Caldea, Isaco in Egitto, Jacobe di origine fenicia ed iniziato in Egitto, avevano in comune la sete del deserto. Abbordavano le città dove furono prigionieri dei re dell'Assiria. Avevano adottato le regole dell'ordine di Hélohim, praticando il culto della famiglia, il rispetto della donna e l'amore appassionato dei loro figli. Proteggevano la tribù e praticavano la legge dell'ospitalità verso lo straniero.

 I Harodim rivelarono ai templari i loro segreti sull'utilizzazione dei metalli e l'arte di costruire che loro stessi detenevano in parte dagli Arabi e dagli Bisantini. Avevano delle logge iniziatiche dove le tradizioni dell'Egitto faraonico e della Grecia antica erano praticate. Si può credere che gli scultori, pittori, poeti, mastri vetrai, eccetera... formavano una stessa loggia.

 I templari hanno perfezionato la loro arte di costruire e l'influenza degli Arabi appare in particolare nei motivi ornamentali delle loro chiese dove si possono vedere dei passaggi del Corano scritti in caratteri cufiti. Esistono ancora alcune chiese in Francia che hanno questi ornamenti: a Moissac, al Puy, a Sanit-Lizier nell'Ardèche, a Saint Guilhem nel Hérault.

 I muratori del Tempio di Salomone ed i loro franchi artigiani potevano circolare liberamente. Godevano della “libertà di passare" e trovavano dovunque aiuto e protezione. Avevano grandi franchigie grazie a San Bernardo. Sarebbe l'origine della parola" massone", in opposizione col muratore semplice e libero ma che non beneficiava di nessuna franchigia. Nelle loro costruzioni, mettevano dei segni simbolici esoterici di cui certi appartenevano all'alfabeto runico e altri allo Ziza ebraico che è una deformazione dei caratteri ebrei influenzati dalla vecchia scrittura germanica. La loro più grande loggia in Germania nel XIIème secolo si trovava a Strasburgo. Conferiva dei titoli e giudicava in tribunale supremo.

 La leggenda dice che la massoneria templare del regno di Gerusalemme è stato importata in Fiandre e nel Hainaut. Si pensa che in Inghilterra, fu il nocciolo costitutivo della" Compagnia dei Muratori di Londra" che si è affermata all'inizio del XIIIème secolo. Poi, si sono estesi nel mezzogiorno della Francia. In 1314 è stata fondata la grande loggia di Hérodim di Kilvining in ricordo degli  Templari.

 Alla stessa epoca - 1314 - in Scozia, Robert Bruce creò l'ordine di Cavalleria del Sant’Andrea del Cardo, per ringraziare i templari di aver combattuto con successo alla battaglia di Bannockburn che fu decisiva per l'indipendenza della Scozia.

 Il simbolismo numerale dei templari era simile a quello degli Harodim. L'orologio cosmico dei templari, che si ritrova nei graffiti del Castello di Chinon mostra dei dati tradizionali sui cicli storici legati ai movimenti dei pianeti e degli astri.

 Secondo la cabala, nell'orologio cosmico che si riferisce alle ore, fatto secondo l'unità di misura: la grossa = 12x12, si ritrova il numero 144 che corrisponde alle 1440 minuti della giornata.

 Nell'orologio di Salomone, il simbolo del pentacolo indica l'origine dell'iniziazione. Si ritrovano i segni solari sacri della croce celtica e del chrisma che è anteriore al cristianesimo.

 Si sa che nel IXème secolo i costruttori caldei d’Irlanda e della Scozia hanno dovuto emigrare sul continente, dopo la scomparsa della chiesa Celtica condannata, e si sono raggruppati in società segrete. È per ciò che certe chiese portano ancora segni celtici e cristiani, particolarmente in Bretagna.

 Intorno a 1120 e durante 80 anni, i templari ebbero numerosi contatti con gli Ebrei, Ismailiti, Arabi e Bizantini. La loro costruzione, fino al romanico, si è trasformata. Certe chiese diventano circolare - a Parigi ed a Londra - o poligonali, come quelle di Sigovie, Montmorillon, Laon e Metz.

 Ispirati dai simboli della Shekkina - insieme di simboli cabalistici - i costruttori delle chiese e cattedrali hanno scolpito spesso sui loro pilastri il foglio di salice che rappresenta l'immortalità.

 Nei misteri antichi, questo foglio era il ramo d’oro che diventa l'acacia della massoneria e ha due significati: innocenza e purezza.

 Parimenti i rosoni delle chiese e la rosa hanno una grandissima importanza. Nella Shekkina, i rosoni si chiamano la" rota", la" ruota", il" rouah", soffio divino.

 La rosa, vecchissimo simbolo alchemico, rappresenta la conoscenza dei misteri del Grand’Opera, la conoscenza integrale, l'illuminazione. Possiede cinque, otto, quindici petali, legati alle corrispondenze sacre di Pitagora. (sviluppo architettonico, matematica segreta). È il simbolo della perfezione compiuta. La rosa fiore e la rosa dei venti segnano il passaggio dal simbolo a quello della ruota. Bianca, significa il sacrificio, rossa, il dovere.

 

 


Publié dans LA CABALA

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