RIGORE E RISPETTO SONO INSEPARABILI

Publié le par Mstclair

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RiG radice sanscrita (ha dato Reg= rex, il re, regola, disciplinare Rig Veda, rigore e la sua ipertrofia la rigidità), significa tutto ciò che è base dritto, fermo, resistente,  pilastro)
Il rigore è una maniera di essere, è essere dritto ; è un valore di base che s’insegnava.
 Non è soltanto un valore coltivato esclusivamente dagli ordini iniziatici.
  Ancora un secolo fa, rispetto e rigore erano due pilastri dell'istruzione occidentale, sul piano individuale quanto sociale.
    Una deviazione quanto al suo significato vero ha identificato il rigore alla rigidità, cosa che ha condotto ad eccessi molto spiacevoli.

                         Ma il rigore si è perso per strada!

 
Rispetto,
viene da Re-specare= osservare nuovamente, osservare per due volte, rigirarsi verso qualcuno per vederlo e circoscriverlo bene, cosa che conduce a Conoscere. Occorre per ciò della concentrazione, dell'attenzione, evitare la dispersione e la superficialità nell'approccio: dunque essere centrato.
 Rispettare è prendere il tempo di apprendere a conoscere, dunque evitare i giudizi, i cliché d’interpretazione, significa cercare di percepire oltre all'aspetto primario. Ma il rispetto deve cominciare da sé stesso: è un accettazione di Sé e dell’altro com’è; il rispetto è una qualità che si offre all’altro come a sé stesso. Non si può rispettare altrui se non si sa rispettare Sé stesso.

 In passato il rispetto fu spesso riservato al vertice di una gerarchia. Quest'idea sbagliata poco a poco si scioglie nelle coscienze, ed il rispetto è diventato, se non di fatto, almeno un diritto legittimato (diritti dell'uomo). Poiché la sua applicazione quotidiana dipende precisamente dalla coscienza, occorrerà ancora lunghissimi tempi prima del suo trionfo completo.



NELL'ISTRUZIONE
 
Istruire (condurre verso), incaricarsi di anime, significa tra altro insegnare il rigore come valore da coltivare. Non ci può essere un'istruzione proficua senza rigore (ancora una volta non confondere con rigidità: si può comparare il rigore ad una lama di buon acciaio trempato, resistente e flessibile, e la rigidità ad una vecchia lama dura e fragile).
   Rigore suppone scelte, rinuncia, una presa di coscienza del senso della lotta contro la potenza onnipotente dell'ego, del senso e dell'utilità del fallimento, senza il quale nessun progresso è possibile; conduce anche a coltivare la pazienza (“incessantemente sul piano rimettete il vostro lavoro„), tiene all’erta, diventa scudo che protegge contro i pericoli.
  È attraverso le difficoltà e le sofferenze che si progredisce (ogni addestramento sportivo ci pone dinanzi ad ostacoli sempre più difficili da superare). Togliere ogni ostacolo all'individuo, livellare completamente il suo percorso, risolvere i suoi problemi al suo posto è distruggere la sua dignità d'uomo. Ciò forgia adulti incapaci di assumersi, ed affrontare i rischi della vita.


   L'assenza di rigore lascia il bambino senza riferimenti, disarmato dinanzi al primo fallimento; porta alla dispersione, la distrazione e l'inosservanza (ri-specare) di , ed in seguito degli altri.
Diventato adulto sarà smarrito„, senza fiducia, aspettando tutto dagli altri. Il rigore è dunque anche una forma d'espressione dell'amore e della considerazione.
  Il permissivismo ed il lassismo diventano armi dell'indifferenza e della pigrizia.
 
Certamente essere rigoroso non è cosa facile, verso sé stesso ne verso altrui, poiché il rigore è come la giustizia di Maat, un equilibrio sottile tra fermezza e morbidezza. Per pigrizia e per facilità molti vi rinunciano….ma RiG li recupera sempre, li prende in giro, e senza il proprio appoggio, al primo ostacolo, si cade.
 L'eliminazione del rigore come valore educativo conduce all'assenza di rispetto in generale, e ad un individualismo forsennato, nascosto sotto i colori affascinanti del lasciar fare e della libertà.

In fin dei conti, essere rigoroso non è altro che rispettare le Leggi divine – leggi stabilite per vivere in armonia con gli altri.
 
  Geburah e Chesed vanno insieme. Senza questi due pilastri nulla di solido può essere realizzato, e la caduta è assicurata.

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So che mi attirerò alcuni fulmini!
 
 

 

Publié dans La Via e l'Iniziazione

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